Odg per la seduta n. 255 della commissione Politiche dell'Unione europea

SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA --------------------


14ª Commissione permanente
(POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA)


*255ª seduta: martedì 7 settembre 2021, ore 15
256ª seduta: mercoledì 8 settembre 2021, ore 14
257ª seduta: giovedì 9 settembre 2021, ore 13


ORDINE DEL GIORNO


IN SEDE REFERENTE

Seguito dell'esame congiunto del disegno di legge:
Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea - Legge europea 2019-2020 (Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatore alla CommissioneSTEFÀNO
(Relazioni della 1ª, della 2ª, della 3ª, della 4ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª, della 13ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(2169)
- e dei documenti:
1. Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2021
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 3ª, della 4ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª e della 13ª Commissione)
(Doc.LXXXVI, n. 4)
2. Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2020
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 3ª, della 4ª, della 5ª, della 6ª, della 7ª, della 8ª, della 9ª, della 10ª, della 11ª, della 12ª e della 13ª Commissione)
(Doc.LXXXVII, n. 4)
- Relatore alla CommissioneCANDIANI
Seguito esame congiunto e rinvio

ESAME DI PROGETTI DI ATTI LEGISLATIVI DELL'UNIONE EUROPEA

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 144, commi 1-bise 6, del Regolamento, dei progetti di atti legislativi dell'Unione europea:
1. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio volta a rafforzare l'applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza delle retribuzioni e meccanismi esecutivi - Relatore alla CommissioneNANNICINI
(n. COM(2021) 93 definitivo)
Seguito e conclusione dell'esame. Approvazione della risoluzione: Doc. XVIII-bis, n. 10, sui profili di conformità ai principi di sussidiarietà e proporzionalità
2. Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2013/34/UE, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e il regolamento (UE) n. 537/2014 per quanto riguarda la comunicazione societaria sulla sostenibilità - Relatrice alla CommissioneRICCIARDI
(n. COM(2021) 189 definitivo)
3. Proposta di regolamento del Consiglio sull'istituzione e sul funzionamento di un meccanismo di valutazione e monitoraggio per verificare l'applicazione dell'acquisdi Schengen, che abroga il regolamento (UE) n. 1053/2013 - Relatore alla CommissioneCORBETTA
(n. COM(2021) 278 definitivo)


IN SEDE CONSULTIVA

I. Esame degli atti:
1. Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/520 concernente l’interoperabilità dei sistemi di telepedaggio stradale e intesa ad agevolare lo scambio transfrontaliero di informazioni sul mancato pagamento dei pedaggi stradali nell’Unione - Relatore alla CommissioneCORBETTA
(Osservazioni alla 8ª Commissione)
(n. 268)
2. Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2019/713 relativa alla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti e che sostituisce la decisione quadro 2001/413/GAI del Consiglio - Relatrice alla Commissione Barbara MASINI
(Osservazioni alla 2ª Commissione)
Esame e rinvio (n. 271)
3. Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2020/262 che stabilisce il regime generale delle accise (rifusione) - Relatore alla CommissioneCANDIANI
(Osservazioni alla 6ª Commissione)
(n. 276)

II. Seguito dell'esame dell'atto:
Schema di decreto legislativo recante norme di adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni della direttiva (UE) 2019/1160, che modifica le direttive 2009/65/CE e 2011/61/UE per quanto riguarda la distribuzione transfrontaliera degli organismi di investimento collettivo e del regolamento (UE) 2019/1156, per facilitare la distribuzione transfrontaliera degli organismi di investimento collettivo e che modifica i regolamenti (UE) n. 345/2013, (UE) n. 346/2013 e (UE) n. 1286/2014, e disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 - Relatore alla CommissioneDE SIANO
(Osservazioni alla 6ª Commissione)
(n. 267)

III. Esame dei disegni di legge:
1. Delega al Governo per l'efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari (Approvato dalla Camera dei deputati) - Relatrice alla Commissione RICCIARDI
(Parere alla 2a Commissione)
Esame e rinvio (2353)
2. Conversione in legge del decreto-legge 24 agosto 2021, n. 118, recante misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia - Reltarice alla Commissione RICCIARDI
(Parere alle Commissioni 2a e 10a riunite)
Esame e rinvio (2371)

IV. Seguito dell'esame del disegno di legge:
1. Interventi per il settore ittico e in materia di politiche sociali nel settore della pesca professionale. Delega al Governo per il riordino e la semplificazione normativa nel medesimo settore (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati L'Abbate e Parentela; D'Alessandro ed altri; Viviani ed altri)- Relatore alla CommissioneLOREFICE
(Parere alla 9ª Commissione)
(2300)

V. Esame congiunto dei disegni di legge e dei relativi emendamenti:
1. TARICCO ed altri. - Disposizioni in materia di produzione e vendita del pane
(169)
2. MOLLAME ed altri. - Norme in materia di produzione e vendita del pane
(Parere alla 10ª Commissione)
(739)
- Relatore alla Commissione DE SIANO
AFFARI ASSEGNATI

Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento, dell'affare:
Possibili iniziative legislative della Commissione europea sulla delimitazione del territorio doganale dell'Unione europea - Relatore alla Commissione NANNICINI
(n. 765)
Seguito e conclusione dell'esame, ai sensi dell'articolo 34, comma 1, e per gli effetti di cui all'articolo 50, comma 2, del Regolamento. Approvazione della risoluzione: Doc. XXIV, n. 51

MARTEDI'

SINDACATO ISPETTIVO

Interrogazione
Svolta

INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO

GARAVINI, GINETTI - Al Presidente del Consiglio dei ministri

Premesso che:

il multilinguismo rappresenta uno dei valori fondanti dell'Unione europea come si legge nella risoluzione del Consiglio del 21 novembre 2008, infatti, "la diversità linguistica e culturale [è] parte intrinseca dell'identità europea e (...) allo stesso tempo un retaggio condiviso, una ricchezza, una sfida e una risorsa per l'Europa (...) il multilinguismo rappresent[a] una questione trasversale di grande portata poiché abbraccia i settori sociale, culturale, economico e dunque educativo". Questo concetto è profondamente ancorato alle radici democratiche di un'Europa dei cittadini in cui ciascuno deve essere in grado di comprendere ed interpretare le disposizioni normative emanate dall'Unione, in quanto esse costituiscono diritto nazionale di ciascun Paese membro;

il multilinguismo è dunque un fattore essenziale per il pieno esercizio dei diritti e dei doveri da parte dei cittadini dell'Unione e per una reale integrazione europea;

l'articolo 1 del regolamento (UE) n. 1/1958 stabilisce il regime linguistico dell'Unione europea ed elenca le 24 lingue ufficiali e di lavoro delle istituzioni dell'Unione, e fra queste vi è naturalmente la lingua italiana;

l'art. 2 stabilisce che i testi diretti alle istituzioni dell'Unione europea da uno Stato membro, o da una persona appartenente alla giurisdizione di uno Stato membro, sono redatti a scelta del mittente in una delle lingue ufficiali e che la risposta a tali testi deve essere redatta nella medesima lingua utilizzata dal mittente;

l'art. 3 dispone che i testi diretti dalla UE a uno Stato membro o a una persona appartenente alla giurisdizione di uno Stato membro devono essere redatti nella lingua ufficiale di tale Stato;

lo stesso regolamento prevede poi che i regolamenti e gli altri testi di portata generale siano redatti in tutte le lingue ufficiali (art. 4) e analogamente la Gazzetta Ufficiale sia pubblicata nelle lingue ufficiali (art. 5);

fermi restando gli obblighi ricordati, l'articolo 6 dello stesso regolamento stabilisce peraltro che le singole istituzioni dell'Unione possono determinare le modalità di applicazione del regime linguistico nei propri regolamenti interni; ha dunque origine da questa disposizione il concetto di lingue "procedurali", ossia quelle lingue in cui, fatti salvi gli atti e le interlocuzioni ufficiali, le istituzioni comunitarie decidono di operare nel quotidiano delle loro attività; tali lingue sono l'inglese, in misura prevalente, e il francese, in misura residuale, ma ultimamente e con sempre maggiore frequenza, anche il tedesco, e ciò anche grazie a importanti investimenti da parte della Germania a sostegno dell'utilizzo del tedesco come lingua procedurale;

in merito al reclutamento di personale da parte delle istituzioni e delle agenzie dell'Unione, appare discriminatorio e foriero di disparità di trattamento che un cittadino europeo debba essere selezionato all'esito di una procedura di concorso nella quale, come avviene frequentemente nei bandi pubblicati dalle istituzioni e dalle agenzie dell'Unione, sia previsto obbligatoriamente lo svolgimento di prove in lingua inglese o francese, e in alcuni casi anche tedesco;

ancora di recente, la Commissione europea ha varato le linee guida per il programma "Erasmus+ 2021" prima in lingua inglese, senza contestualmente specificare quando le traduzioni nelle altre lingue sarebbero state disponibili e, comunque, affermando il monopolio linguistico dell'inglese laddove si si asserisce che "in caso di dubbio solo la versione inglese farà fede" (In the case of conflicting meanings between language versions, the English version prevails). Anche le procedure di consultazione pubblica dei popoli europei da parte della Commissione si svolgono quasi esclusivamente in inglese;

il vantaggio linguistico, come è noto, rappresenta una formidabile leva di influenza e di maggior gettito: in uno studio relativo al Regno Unito, così come evidenziato nel rapporto edito nel 2005 ("L'enseignement des langues comme politique publique", consultabile sul sito di "Wikipedia", come "Rapporto Grin") l'economista svizzero stimato François Grin stimava questo vantaggio in circa 18 miliardi di Euro all'anno che, se rapportato al valore economico attuale sulla base del rivalutatore dell'ISTAT, rispondono a quasi 22 miliardi di Euro odierni (21.996.000.000 euro);

per contro, i Paesi non anglofoni, come l'Italia, devono investire sempre più risorse economiche e umane nell'apprendimento dell'inglese. Solo nella UE i costi della discriminazione linguistica sono stati calcolati dall'economista Aron Lukacs nel suo "Aspetti economici della disuguaglianza linguistica", sempre del 2005, in circa 900 euro all'anno per ogni singolo cittadino che, sempre sulla base del rivalutatore ISTAT, corrispondono a 1.088,10 euro, per un totale di spesa, sulla base della cittadinanza italiana, pari a 65 miliardi e 286 milioni di euro all'anno e che, se tale operazione avesse come base tutti i cittadini europei, pari a 446 milioni, si tradurrebbe nella stratosferica cifra di 485 miliardi 292 milioni e 600.000 euro all'anno;

mentre l'Europa si è posta come primario l'obiettivo di una moneta comune, non ha mai affrontato quello essenziale di una lingua comune che, al contrario dell'euro, non soppianti ma protegga la biodiversità linguistica e culturale assicurando al contempo equità e democrazia tra gli eurocittadini,

si chiede di sapere:

quali siano le valutazioni del Ministro in indirizzo rispetto alla situazione descritta;

se intenda compiere le tutte le possibili azioni utili presso le istituzioni europee, così come verso gli altri Paesi membri, affinché la lingua italiana venga utilizzata come lingua procedurale dell'Unione europea;

se intenda altresì compiere tutte le possibili azioni utili presso la Commissione europea, affinché qualsiasi bando o procedura di consultazione che siano rivolti ai cittadini europei non vengano resi pubblici ed avviati fintanto che essi non siano pubblicati e comprensibili in tutte le lingue ufficiali della UE o, quantomeno, nelle 5 principali lingue europee: inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo;

se non intenda, e in che modo, porre immediatamente in seno alla conferenza sul futuro dell'Europa, e presso tutte le istituzioni europee competenti, la questione della "lingua comune europea" che, non favorendo alcun Paese europeo od extraeuropeo, assicuri democrazia ed equità linguistica e concorrenziale tra tutti gli eurocittadini;

quali azioni intenda intraprendere, a seguito delle recenti sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea che hanno stabilito la non ammissibilità in linea di principio della disparità di trattamento fondata sulla lingua, per garantire l'effettivo multilinguismo nell'ambito delle procedure di europee di selezione del personale ("concorsi EPSO");

se intenda rafforzare, in termini di personale e di dotazione finanziaria, i servizi di interpretariato attivo e passivo per la lingua italiana a supporto dei gruppi di lavoro e comitati del Consiglio dell'Unione europea.


(3-02450)